La micronarrazione: un’introduzione al genere

scritto da |27 luglio 2016|

di Ginés Salvador Cutillas, “Quimera” (n. 386, gennaio ’16), traduzione di Simona Palminteri.

 

Un po’ di storia

Alcuni fanno riferimento al genere con il termine microracconto, altri con quello di miniracconto, mininarrativa, racconto brevissimo o iperbreve, ma su tutti si impone micronarrazione – utilizzato per la prima volta nel 1977 dal messicano José Emilio Pacheco per riferirsi ai suoi Inventarios[1] –, che non è altro, a grandi linee, che l’arte di raccontare qualcosa nel modo più breve possibile. Non deve stupire che il testo più famoso della micronarrazione, El dinosaurio[2] di Augusto Monterroso, sia composto da soltanto sette parole. Come sentenziò Baltasar Gracián: “Ciò che è buono lo è il doppio quando è conciso e anche il male, se è breve, sembra meno doloroso”[3]. […]

Micronarrativa teatrale

scritto da |16 marzo 2016|

di Eduardo Gotthelf, “Quimera” (n. 386, gennaio ’16), traduzione di Cecilia Raneri.

Illustrazioni di Julia Isidori.

 

La micronarrativa[1] è un organismo mutante. Può prendere la forma di un racconto, di un epitaffio, di un’inserzione, di un decreto, di una notizia e molte altre. Una di queste possibilità è la micronarrativa teatrale, un sottogenere poco esplorato, tanto dagli autori quanto dalla critica. […]