Il potere della poesia: Black Poets Speak Out

scritto da |9 dicembre 2015|

di Wendy S. Walters, “Mosaic Literary Magazine”, traduzione di Maria Silvestri.

La partecipe lettura di versi, la rabbia come diritto, l’atto poetico come risorsa e forma di protesta, la creazione di una comunità di poeti unica: come nasce e cos’è il progetto Black Poets Speak Out.

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Le inebrianti essenze dell’editoria indipendente

scritto da |3 dicembre 2015|

di Ben Paynter, “Los Angeles Review of Books”, traduzione di Gabriella Tonoli.

 

Mi trovo, non senza un po’ di sorpresa, a scrivere di quanto sia affascinante e difficile l’arte della ricerca del profumo perfetto. Una volta, a Edimburgo, sono entrato nel negozio della famosa casa di profumi Penhaligon’s: un raffinato salotto vittoriano, al centro del quale si trovava un enorme tavolo tondo con flaconi di vari colori disposti in circolo, ciascuno con una propria etichetta. Sembrava una scena di Alice nel paese delle meraviglie. Un commesso molto cortese mi ha spiegato che le boccette erano state disposte secondo un preciso spettro: per gradazioni, ad esempio, dalle fragranze meno speziate alle più legnose, passando per i toni floreali, agrumati, silvestri e per altre categorie olfattive. Una disposizione così singolare non poneva alcuna enfasi sul tipo di profumo, né li divideva ad esempio in profumi per uomo o per donna; era solo una questione di gusti individuali. Il commesso conosceva le qualità e il contenuto di ogni singola boccetta, come se le avesse preparate lui stesso. Erano, nel complesso, profumi straordinariamente ricercati e interessanti da annusare. […]

Piccoli editori, grandi libri

scritto da |25 novembre 2015|

di Lotte Kirkeby Hansen, “Danish Literary Magazine” (pubblicata da The Danish Arts Foundation), traduzione di Carolina D’isanto.

 

Il prossimo caso letterario della Danimarca potrebbe venire da case editrici con non più di uno o due impiegati. Continuano infatti a spuntarne sempre di più e attualmente pubblicano la più importante letteratura della Danimarca. […]

Comprendere il complesso panorama dell’editoria cinese

scritto da |18 novembre 2015|

di Sophie Rochester, “The Literary Platform”, traduzione di Alessia Cantagalli.

 

I due nuovi rapporti Found in Translation: How Social Media Platforms Can Help UK Publishers Understand Their Market In China (Nesta) e The Publishing Landscape in China: New and Emerging Opportunities for British Writers (“The Literary Platform”) sono stati pubblicati in occasione dell’inaugurazione del BookExpo America 2015, che quest’anno vede la Cina ospite dʼonore del Global Market Forum. […]

In Francia e negli Stati Uniti le librerie indipendenti resistono ad Amazon

scritto da |11 novembre 2015|

di Claire Richard, “Rue89”, traduzione di Eva Francescutto.

 

Contrariamente a quanto annunciavano le previsioni, Amazon non ha cancellato le librerie indipendenti, che in Francia e negli Stati Uniti stanno vivendo una netta ripresa. Tuttavia, ci sono altri nemici. […]

Sogni

scritto da |4 novembre 2015|

Per i generosi amici qui ricordati.
 

di Malva Flores, “Literal Magazine”, traduzione di Simona Palminteri.

 

 

Tra i sogni, quelli mancati sono i più veri, o almeno così crediamo. Inseguire un sogno a volte diventa uno stile di vita. Cercare quelli mancati, distesi sul proprio divano. Con la tenacia propria di quelli della Vergine, ovvero accompagnata da una stoltezza astrale, ho inseguito sogni che quando sono diventati realtà hanno rivelato la loro natura effimera, la menzogna che avevo costruito attorno ad una possibilità che, nel concretizzarsi, si è rivelata piatta, scipita, molto più insignificante di quanto non avessi mai immaginato, e che spesso mi ha fatto ripetere in silenzio il detto popolare: “Non chiedere niente a Dio, potrebbe accontentarti”. […]

Il potere civilizzatore della lettura

scritto da |28 ottobre 2015|

Il seguente testo riproduce l’intervento tenuto da Miquel Rayó in occasione del Festival Iberoamericano de literatura infanti y juvenil (Casa de América, Madrid, 9 ottobre 2014).

di Miquel Rayó i Ferrer, “Revista Babar”, traduzione di Francesca Lenti. […]

Una biblioteca per ricostruire la civiltà: quali libri scegliere?

scritto da |21 ottobre 2015|

di Rémi Sussan, “Rue89”, traduzione di Kathrine Budani.

 

Forse già conoscete la Long Now Foundation (@longnow) e uno dei suoi più importanti progetti, l’orologio del lungo presente. Ricordiamo che questo progetto di Stewart Brand e Brian Eno consiste essenzialmente nel realizzare un orologio che suoni al trascorrere di ogni millennio, al fine di favorire la riflessione sul lungo termine. Il libro di Stewart Brand su questo tema è stato recentemente tradotto in francese[1]. Ma l’orologio in sé è soprattutto un dispositivo simbolico. E attorno a questo simbolo dovrà essere costruita una biblioteca che raccoglierà tutta la conoscenza umana. E al centro di questa biblioteca dovrà essere posto un libro molto particolare, il “manuale della civiltà”. […]

I sonetti integrati di Philip Nikolayev: la combinatoria del contesto

scritto da |14 ottobre 2015|

di Larissa Shmailo, “The Battersea Review”, traduzione di Valentina Zaffagnini.

 

Il sonetto in Petrarca o in Shakespeare, così per come è composto, costituisce un sistema-mondo, in diretto dialogo con il suo lettore. Gli studenti possono analizzarne il contesto, la storia o i riferimenti, ma devono riaffrontare ogni sonetto singolarmente, all’interno dei suoi quattordici versi. Così come lo reinventa Philip Nikolayev, il sonetto, oltre a un’identità e a un intento propri, porta in sé una risposta aggiuntiva o persino altra. […]

Cré na Cille: rivivono in inglese le baruffe tra cadaveri di Ó Cadhain

scritto da |7 ottobre 2015|

La sfida della traduzione in inglese del più importante romanzo di lingua irlandese punta a catturare l’energia linguistica di Máirtin Ó Cadhain.

di Alan Titley, “The Irish Times”, traduzione di Gabriella Tonoli.

 

Non è mai stata mia intenzione tradurre Cré na Cille di Máirtin Ó Cadhain. Né posso dire, d’altro canto, che mi sia stato imposto. Vero è che continuava a ronzarmi nelle orecchie da tempo, perché l’ho scoperto e ne sono rimasto folgorato al primo anno di università e perché poi ho continuato a insegnarlo tanto a matricole che a dottorandi come un classico della letteratura irlandese. […]