di Lotte Kirkeby Hansen, “Danish Literary Magazine” (pubblicata da The Danish Arts Foundation), traduzione di Carolina D’isanto.

 

Il prossimo caso letterario della Danimarca potrebbe venire da case editrici con non più di uno o due impiegati. Continuano infatti a spuntarne sempre di più e attualmente pubblicano la più importante letteratura della Danimarca.

La maggior parte delle persone, persino quelle del settore, al sentirvi nominare case editrici come Bindslev, Basilik e Gladiator, vi ricambierebbero con uno sguardo perso nel vuoto. Mentre otterreste una reazione del tutto differente citando Thomas Rydhal, vincitore del premio Glass Key 2015 per il migliore giallo scandinavo, o la poetessa, pluripremiata e lodata dalla critica, Asta Olivia Nordenhof, o ancora la talentuosa Josefine Klougart, una delle scrittrici più promettenti della Danimarca, candidata per ben due volte al Nordic Council Literature Prize prima ancora di aver compiuto trent’anni.

roman_danishIn origine, la Gladiator si era data l’obiettivo di mettere insieme un catalogo di classici danesi dimenticati. Ma poi, ad uno ad uno una sfilza di giovani scrittori hanno cominciato a bussare alla sua porta. Josefine Klougart ha scelto di pubblicare il suo quarto romanzo, Om mørke[1] (A proposito dell’oscurità) con la Gladiator; Jacob Skyggebjerg ha esordito con la Gladiator con il crudo e impietoso romanzo autobiografico Vor tids helt[2] (Un eroe dei nostri tempi); e anche il romanzo d’esordio acclamato dalla critica di Maja Lee Langvad, Hun er vred[3] (Furiosa), una denuncia del sistema delle adozioni transnazionali, è stato pubblicato dalla Gladiator.

Con scrittori di questo calibro e con i loro libri, diventa difficile ignorare una realtà editoriale che è cresciuta rapidamente nel panorama della media editoria danese.
Nel modesto ufficio della Gladiator, Jakob Sandvad e Mads Kjeldgaard lavorano sodo tutto il giorno editando i testi – come dicono loro – fino a farsi sanguinare gli occhi. Combattono con le unghie e con i denti per proteggere la libertà dei loro autori, sfidando i colossi del settore e cercando di rendere trasparenti i processi finanziari e artistici.

“Vogliamo sfidare la concezione per la quale uno scrittore fa parte della ‘scuderia di un editore’. Non intendiamo instaurare relazioni feudali con i nostri scrittori. Riteniamo necessaria una relazione alla pari. Gli autori devono voler essere qui”, spiega Jakob Sandvad.

La libertà di circolazione è fondamentale per la Gladiator, che sottoscrive con gli autori solo contratti di due anni. Al termine del secondo anno gli autori ritornano al tavolo delle trattative, e il processo di rinegoziazione è del tutto trasparente. Termini e condizioni sono uguali per tutti, senza riconoscere royalty considerevoli per poi aggravarle di asterischi e clausole. Una volta recuperate le spese (stabilite insieme dall’editore e dall’autore), il 50% va alla casa editrice e il restante 50% va all’autore, a prescindere dai numeri delle vendite.

 

Responsabilità condivisa

Non sono soltanto i soldi  essere divisi in parti uguali. Alla Gladiator i nuovi scrittori imparano prima di tutto a Om mørkecondividere le responsabilità. “Vogliamo che i nostri autori abbiano un profilo pubblico”, dice Mads Kjeldgaard. “Sappiamo che i lettori sono interessati all’autore almeno quanto alla sua opera, quindi è del tutto inutile spingere il più esperto degli addetti al marketing o il migliore dei commerciali a porsi tra un autore e un giornalista o tra un autore e una libreria”.

La Gladiator sta contribuendo all’affermarsi di un nuovo clima letterario e questo come parte fondamentale di ciò che intende raggiungere. Non si riduce tutto agli autori che consegnano un manoscritto a Mads e Jakob e che alla fine ricevono un invito a pranzo quando il loro libro viene pubblicato. I due editori vogliono che gli autori trascorrano del tempo nei loro uffici, affinché la Gladiator rappresenti un luogo nel quale gli autori possano incontrare altri scrittori ed editori e possano conoscere le ultime notizie dal mondo letterario.

“È importante che gli autori si sentano partecipi della casa editrice, di essere parte del gruppo di lavoro e che abbiano la consapevolezza di essere riconosciuti in quanto scrittori, anche in mezzo ai tanti libri pubblicati” dice Jakob.

Una incredibile quantità di energia viene indirizzata nel lavoro che viene fatto dal momento che uno scrittore consegna un manoscritto e fino alla sua pubblicazione. Sarebbe un vero peccato non parteciparvi il più possibile”.

Gli autori della Gladiator impiegano parte di questo tempo insegnando, partecipando a eventi letterari e reading, i propri e quelli degli altri”. La Gladiator, del resto, si consulta con gli autori durante tutto il processo di revisione del testo.

hun-er-vred_lee_langvad“Gli editori hanno sempre compiuto revisioni sui testi degli autori senza però mai parlarne apertamente”, spiega Mads. “Vorremmo eliminare l’angoscia che pervade l’attività di mettere mano al lavoro di un autore. È una leggenda che gli scrittori siedano da soli in soffitta e consegnino un prodotto finito. A molti dei nostri scrittori piace avere un partner coinvolto nella prima fase del processo di revisione e non hanno paura di impegnarsi in un dialogo con loro. Da scrittore sono certo che non basta essere emotivamente coinvolti nella propria opera, è necessario anche prenderne le distanze, perché un po’ di dialogo non ha mai rovinato nessun libro”.

La casa editrice Gladiator è stata fondata nel 2013 da Hans Otto Jørgensen, scrittore ed ex rettore della Danish Academy of Creative Writing, e da Jakob Sandvad, ex direttore responsabile di Gyldendal. La casa editrice pubblica classici danesi poco conosciuti e dimenticati, classici stranieri e nuovi talenti. Per saperne di più: www.forlagetgladiator.dk

 

Altre piccole realtà editoriali danesi degni di nota

Arena www.forlagetarena.dk Basilisk www.basilisk.dk Bindslevs Forlag www.forlagetbindslev.dk

Byens Forlag www.kronstork.org Møllers Forlag www.moellerforlag.dk

 

 

 

 

 

[1] Josefine Klougart, Om mørke, Forlaget Gladiator, Copenhagen 2013.

[2] Jacob Skyggebjerg, Vor tids helt, Forlaget Gladiator, Copenhagen 2013.

[3] Maja Lee Langvad, Hun er vred, Forlaget Gladiator, Copenhagen 2014.

leggi offline «Piccoli editori, grandi libri»