Roberto Bolaño cancellato

scritto da |1 dicembre 2016|

Qualche mese fa è stata diffusa la notizia che i libri di Bolaño, autore feticcio di Anagrama, sarebbero passati, su richiesta della vedova Carolina López, dalle fila di Herralde a quelle di Alfaguara. Il marchio di proprietà della Penguin Random House ripubblicherà, insieme a vari inediti, l’opera omnia dell’autore di 2666. Con questo articolo, Ignacio Echevarría, designato dallo scrittore cileno consulente per le questioni letterarie, rompe un meditato silenzio. E lo fa per chiarire il proprio ruolo e quello di quanti ruotarono intorno alla figura di Bolaño nell’amministrazione postuma della sua opera; per dissipare dubbi e malintesi e, ancor di più, per raccontare cosa c’è dietro alla sconcertante decisione di Carolina López, la cui rottura con Herralde, come precedentemente con buona parte di quanti formavano la cerchia più vicina allo scrittore negli ultimi anni della sua vita, sarebbe dovuta all’essere stati testimoni della relazione di Bolaño con Carmen Pérez de Vega. Presenza dell’ultima parte della vita di Bolaño che sta subendo un vero e proprio processo di “cancellazione”.

 

di Ignacio Echevarría, “El Cultural”, traduzione di Giorgia Esposito. […]

Adattare l’inadattabile, ovvero portare in scena il capolavoro di Bolaño 2666

scritto da |30 marzo 2016|

Come tradurre oltre novecento pagine in cinque ore, secondo i registi di 2666.

di Monika Zaleska, “Literary Hub”, traduzione di Chiara Messina.

 

All’inizio dell’anno scorso ho letto che il Goodman Theatre di Chicago stava realizzando un adattamento scenico di 2666 grazie al contributo a sei cifre elargito da un ex membro della chiesa episcopale che aveva vinto il Powerball. Una storia che sembrerebbe strana perfino a Roberto Bolaño, eppure non è fiction. Il 6 febbraio di quest’anno il direttore artistico del Goodman, Robert Falls, e il drammaturgo in residence, Seth Bockley, hanno portato in scena per la prima volta la loro versione del capolavoro postumo di Bolaño. […]