Attila ai confini del saggio

scritto da |24 febbraio 2016|

di Malva Flores, “Literal Magazine”, traduzione di Simona Palminteri.

 

Si narra che Attila, re degli Unni, “flagello di Dio”, non fosse un uomo così crudele come lui stesso desiderava essere dipinto. Amava la poesia, ma intimamente disprezzava – come Genserico, re dei Vandali – “il lusso della sconfitta”. Fu probabilmente in sella a Othar, alle porte di Costantinopoli, che pronunciò la frase che tutti ricordiamo: “Le stelle cadono, la terra trema, io sono il martello del mondo e dove passa il mio cavallo non cresce più l’erba”. Dopo un crudele assedio e il tradimento dell’imperatore Teodosio da parte di alcuni romani, Attila sottrasse a Costantinopoli un brutale tributo per i suoi eserciti. Teodosio era un pusillanime, Attila una macchina da guerra, e, come sempre in guerra, una macchina estremamente redditizia, che accelerò la fine dell’Impero romano. Tutti gli imperi giungono alla fine. Vengono sostituiti da altri, e mentre ciò accade le guerre intestine rappresentano la goccia che li va erodendo. […]

Sogni

scritto da |4 novembre 2015|

Per i generosi amici qui ricordati.
 

di Malva Flores, “Literal Magazine”, traduzione di Simona Palminteri.

 

 

Tra i sogni, quelli mancati sono i più veri, o almeno così crediamo. Inseguire un sogno a volte diventa uno stile di vita. Cercare quelli mancati, distesi sul proprio divano. Con la tenacia propria di quelli della Vergine, ovvero accompagnata da una stoltezza astrale, ho inseguito sogni che quando sono diventati realtà hanno rivelato la loro natura effimera, la menzogna che avevo costruito attorno ad una possibilità che, nel concretizzarsi, si è rivelata piatta, scipita, molto più insignificante di quanto non avessi mai immaginato, e che spesso mi ha fatto ripetere in silenzio il detto popolare: “Non chiedere niente a Dio, potrebbe accontentarti”. […]