di Raimundo Carrero, “Rascunho”, traduzione di Cecilia Raneri.

 

La letteratura brasiliana non conta una grande tradizione di romanzi – e più in generale di narrativa – metaforici che si occupino nello specifico di argomenti politici, preferendo a questi, quasi sempre, una produzione di carattere documentaristico, sociologico, antropologico e pamphlettistico, lasciando da parte i fini artistici, nonostante fra le proprie file possa vantare autori monumentali del calibro di Guimarães Rosa, Clarice Lispector, Osman Lins, fino a Machado de Assis nel XIX secolo.

Per queste ragioni, è divenuto comune trattare le questioni riguardanti la dittatura nella forma del pamphlet, della denuncia pura o sistematica, o per mezzo di ciò che convenzionalmente viene chiamato romanzo-reportage o romanzo di denuncia, un tipo di giornalismo letterario che perseguiva, direttamente, obiettivi politici.

Sombras-de-reis-barbudos_1Seguendo un sentiero molto personale e specifico, intorno agli anni sessanta si è fatto notare lo scrittore goiano[1] José J. Veiga, per i suoi romanzi metaforici di grande qualità letteraria, oggi però praticamente sconosciuti ai lettori.

Sombras de reis barbudos[2] è un grande romanzo metaforico, o simbolico, come fu definito all’epoca della sua comparsa, pur essendo un libro di altissima qualità.

Narra una storia di oppressione, terrore e privazione della libertà ambientata in una cittadina dell’entroterra, raccontata dal punto di vista di un giovane e, proprio per questo, ancora più angosciante.

La mancanza di un vero approfondimento da parte della critica ha fatto sì che il romanzo fosse ritenuto semplicemente di tipo immaginario, o appartenente al genere della letteratura fantastica, benché in realtà non sia né una cosa né l’altra.

Sombras de reis barbudos non è altro che un romanzo, un romanzo di alta qualità artistica, come del resto lo sono i romanzi di Kafka.

MetamorphosisQuando Kafka, in La metamorfosi[3], dice che K. si è svegliato trasformato in un insetto, sta realizzando qualcosa che può essere davvero definito opera d’arte.

Se avesse scritto che K. si è alzato angosciato, umiliato, disperato, avrebbe scritto senz’altro un buon testo, ma non sarebbe andato oltre il giornalismo o la saggistica.

Un saggio descrive le cose per quello che sono, in senso diretto e definitivo, la letteratura invece inventa, ricrea, costruisce una tensione artistica.

Trasformare il personaggio di K. in un insetto fa in modo che si possa raggiungere un grado superiore di interpretazione, di invenzione, e genera, senza dubbio, un numero immenso di possibili letture.

Un uomo angosciato e umiliato è solo un uomo angosciato e umiliato, con una sua forza letteraria, certamente. Ma privo di qualità artistica. Di forza trasformatrice.

Un insetto è di per sé abietto e nauseabondo; e rappresenta pertanto, dalla prospettiva umana, un essere reietto e ripugnante.

Come immagine, e la letteratura è immagine, trasmette la visione caotica e drammatica della condizione dell’uomo.

Allo stesso modo funziona l’opera di Clarice Lispector, la cui maggiore forza si trova nelle immagini e nei simboli. Il personaggio di La passione secondo G.H.[4] mangia e vomita uno scarafaggio. Non avrebbe potuto creare immagine più efficace per descrivere il disgusto e il rifiuto del mondo.

A_HISTORIA_DE_BERNARDA_SOLEDADE_1231809241BSe avesse scritto “il personaggio vomitò il mondo”, forse avrebbe costruito comunque un testo molto forte, ma non avrebbe fatto altro che giornalismo, per quanto possa sembrare strano.

La letteratura si realizza infatti sul piano dei segni e dei simboli.

E quando ci si occupa di letteratura bisogna stare attenti.

Quando scrissi A história de Bernarda Soledade[5], romanzo che segna l’inizio della mia vita letteraria, volevo, senza dubbio, entrare a far parte del Movimento Armorial[6], ma avevo bisogno di elementi per criticare l’oppressione e il terrore, senza necessariamente fare un discorso di tipo giornalistico o saggistico.

Era, anche, e a modo mio, una critica al regime autoritario vigente.

Per questo ho voluto prendere alcuni elementi della cultura popolare del nordest.

Niente di più prezioso e autentico.

Seguii, pertanto, gli insegnamenti del maestro Ariano Suassuna, del quale sono un orgoglioso discepolo.

In primo luogo, ho usato la figura femminile di Bernarda per evitare il cliché del coronelismo sertanejo[7], così da poter creare un’immagine del potere e, ancora oltre, della seduzione del potere.

Constelação_da_Serpente

Constelação da Serpente, Gilvan Samico (Movimento Armorial)

Accanto a lei ho messo altre due donne, Inês e Gabriela, che rappresentano la libertà – Inês appare quasi sempre nuda e provocante – e la follia del sogno e dell’illusione – Gabriela è una vecchia che attraversa i campi cantando, con le braccia alzate, sempre vestita da sposa.

Bernarda impone ciò che lei chiama ordine, esige che tutte le terre e tutti gli animali siano suoi. Diventa la padrona di tutti gli uomini e di tutte le donne. Inoltre, gli animali hanno una vita dopo la morte.

Una storia metaforica che il mio editore francese[8] ha ora definito “western brasiliano, con tocchi di realismo magico”.

La cosa più importante per me è che la letteratura, la vera e sacra letteratura, si realizzi sul piano artistico del simbolo e della metafora, rendendo possibili il sogno e l’illusione.

 

 

[1]         Proveniente dallo stato brasiliano di Goiás.

[2]          José J. Veiga, Sombras de reis barbudos, Civilização Brasileira, Rio de Janeiro 1972.

[3]          Die Verwandlung di Franz Kafka comparve per la prima volta nell’ottobre del 1915 sulla rivista letteraria “Die Weißen Blätter” di Lipsia, per poi essere pubblicato in volume già nel novembre dello stesso anno, sempre a Lipsia, presso la Kurt Wolff Verlag, nella collana Der Jüngste Tag. In Italia, la prima traduzione della Metamorfosi kafkiana ad opera di Rodolfo Paoli, pubblicata nel 1934 presso l’editore Vallecchi di Firenze, è poi confluita nel 1970 nella raccolta mondadoriana attualmente in commercio che riunisce tutti i racconti dello scrittore praghese per la cura di Ervino Pocar, ndr.

[4]          Clarice Lispector, A paixão segundo G.H., Editôra de Autor, Rio de Janeiro 1964; La passione secondo G.H., traduzione di Adelina Aletti, La rosa, Torino 1982; e poi confluita nella raccolta Clarice Lispector, Le passioni e i legami, traduzioni di Adelina Aletti, Renata Cusmai, Rita Desti, Amina Di Munno, Feltrinelli, Milano 2013.

[5]          Raimundo Carrero, A história de Bernarda Soledade. A tigre do sertão, Editora Artenova, Rio de Janeiro 1975.

[6]          Il Movimento Armorial è stato un movimento artistico sorto in Brasile nel 1970 per opera di Ariano Suassuna. Il suo obiettivo era la valorizzazione della cultura popolare del nordest brasiliano attraverso la realizzazione di un’arte brasiliana erudita fondata sulle radici popolari della cultura del paese. Tutte le arti erano coinvolte in quest’intento, in opposizione al dilagare dei modelli culturali statunitensi.

[7]          Forma di governo locale alternativa al potere statale in cui un coronel prendeva il potere e assoggettava la popolazione locale. Il coronel si conquistava il potere minacciando gli elettori o promettendo favori in cambio di voti. Questo tipo di potere clandestino ha avuto un ruolo importante nella storia culturale del Brasile, concentrandosi prevalentemente nella zona del sertão del nordest. Il fenomeno del coronelismo è generalmente associato al periodo storico della Republica Velha (1889-1930).

[8]    Raimundo Carrero, Bernarda Soledade. Tigresse du Sertão, traduzione di Hubert Tezenas, Anacaona, Parigi 2014.

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