Della speculative fiction latinoamericana

scritto da |20 luglio 2018|

In collaborazione con Gli Eccentrici,
di Alberto Chimal, “Latin American Literature Today”, traduzione di Maria Cristina Cavassa

 

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Speculative fiction è un termine vago. Attribuito allo scrittore statunitense Robert A. Heinlein – così come pure a parecchi altri prima e dopo di lui –, è stato inizialmente usato nel periodo compreso tra la fine degli anni ’60 e i primi anni ’70 del secolo scorso. A quei tempi, se ne proponeva l’utilizzo per parlare di un sottogenere già esistente nella letteratura, nel cinema e nella cultura popolare degli Stati Uniti: si pensava che potesse essere un nome più appropriato per ciò che allora veniva chiamato science fiction.

Perché si credeva necessario ribattezzare una forma narrativa che già all’epoca esisteva da decenni e che ora sta per compiere un secolo?

Il concetto di science fiction fu inventato nel 1926 dall’editore Hugo Gernsback, a cui è intitolato il celebre premio Hugo, ed è ancora oggi il termine più diffuso quando si tratta di classificare un cospicuo numero di filoni della narrativa popolare. […]

Eremiti e farfalle: la rinascita della letteratura naturalistica in Cina

scritto da |10 febbraio 2016|

L’editor e traduttore Dave Hayson descrive il ritorno in auge del genere naturalistico, dai poeti solitari del passato alle più oscure sfumature distopiche che tingono la scrittura contemporanea.

di Dave Haysom, “Chinadialogue”, traduzione di Cecilia Raneri.

 

La scrittura naturalistica in Cina ha radici profonde. Agli inizi del quinto secolo d.C., poeti come Tao Yuanming (陶渊 明) esaltavano i benefici di un’esistenza semplice e agreste, rinunciando alla rozza volgarità della vita di corte in favore dell’onesto lavoro nei campi, del buon vino e dell’interminabile contemplazione dei crisantemi – secondo l’immagine che per molti rappresenta l’archetipo del poeta cinese classico. Eppure si tratta di un’area della letteratura che è sempre stata molto esposta all’impollinazione da parte degli scrittori occidentali. Mentre stavamo preparando il numero di “Pathlight” dedicato alla natura, la figura che spuntava fuori a ogni passo, barbuto e vagamente maleodorante, era Henry David Thoreau. […]