The Strip

scritto da |9 aprile 2019|

The Strip di Kannan Mahadevan, “Racquet magazine”, Issue n. 6, traduzione di Alessandra Castellazzi.

Illustrazioni di Amanda Berglund.

 

C’era un uomo che tutti chiamavano Tangenziale Bob. Non si capiva quanti anni avesse, né quale fosse il suo umore. Non si capiva se era bianco o nero, perché la sua faccia era rossa e così sporca che avrebbe potuto anche non averla. Viveva sotto il cavalcavia della statale 450, proprio dove la tangenziale riversa il suo traffico, e quando mia madre passava di lì tentava sempre di ricordare una parola che aveva imparato da gente come lui molti anni prima. […]

LitLinks, liste di fine anno e altre cose dal mondo

scritto da |18 dicembre 2015|

di Serena Talento

Vi segnaliamo alcuni fra i LitLinks più interessanti degli ultimi giorni. Molte riviste letterarie straniere li chiamano FridayLinks. Troverete tante liste letterarie di fine anno, contenuti intriganti e diversi articoli informativi.

[…]

La ricerca non si ferma mai

scritto da |29 luglio 2015|

Gli itinerari tracciati, le riviste che abbiamo esplorato, le voci che abbiamo conosciuto, i percorsi e gli approdi di Grafias. Un’infografica per vederli tutti insieme e immaginare nuove, insolite mete. Ci vediamo a settembre, con nuovi contenuti, nuove riviste, nuove storie. […]

Mondi dentro mondi: una testimonianza

scritto da |25 febbraio 2015|

di Tiffany Tsao, “Asymptote Journal”, traduzione di Innocenzo Falgarini.

 

In occasione del quarto anniversario di “Asymptote”, rivista di letteratura mondiale,  abbiamo deciso di tradurre questo articolo della corrispondente editoriale Tiffany Tsao che parla di letteratura indonesiana e di come “Asymptote” si stia adeguando a un nuovo, variegato concetto di “letteratura mondiale”. […]

Dalla lettura angosciosa alla nevrosi della correzione

scritto da |18 febbraio 2015|

di Pierre Assouline, “La République des livres”, traduzione di Alvise Masto.
(Revisione e note di un correttore consapevolmente affetto da turbe psichiche*)

 

Bisognerà essere indulgenti con gli strafalcioni, gli errori, le trascuratezze, le ripetizioni e i refusi[1] di queste note. Sarà l’emozione, probabilmente; la compassione, di sicuro. Il fatto è che i correttori sono affetti da un male: la depressione del correttore. […]